Trieste incrocio di culture

Trieste è un crocevia di culture e religioni, conseguenza sia della sua posizione geografica di frontiera, che delle vicissitudini storiche che ne hanno fatto un punto d’incontro di molti popoli. A Trieste ogni etnia e ogni comunità religiosa hanno i loro punti di aggregazione.

Percorrendo questo itinerario potrete ammirare i principali luoghi di culto della città di Trieste, scoprendo dietro ad essi una piccola parte di storia.

Chiesa Luterana Evangelica

(Largo Odorico Panfili, 1)

Costruzione iniziata nel 1871 e terminata 3 anni dopo, nel 1874.

La chiesa, progettata a Breslavia nello stile neogotico, venne ostruita dall’impresa Berlam e Scalmanini e aperta al culto nel 1874. È caratterizzata da tetti a spiovente in lastre di ardesia ed è rivestita in pietra d’Istria.

La comunità luterana è presente a Trieste dall’epoca dell’istituzione del porto franco (1719). Nel 1784 essa annoverava circa 1200 membri, divenuti 1700 agli inizi del ‘900, ridottisi dopo le due Guerre mondiali agli attuali 120.

Ogni domenica alle 10:00 si svolgono le funzioni religiose, alternativamente in lingua tedesca e in lingua italiana, dal momento che nella Comunità evangelica luterana coesistono queste due lingue.

Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione

(Via Spiridione, 9)

Costruita tra il 1861 e il 1869, su un progetto del lombardo Maciachini. È la più importante delle tre parrocchie serbo-ortodossa esistenti in Italia (le altre due si trovano a Vicenza e a Trezzo sull’Adda).

All’entrata del tempio pende una lampada votiva d’argento, donata dallo zar Paolo I in occasione della sua visita a Trieste nel 1782.

La Comunità serbo-ortodossa, così come la luterana, si è insediata a Trieste a seguito dello sviluppo dei traffici marittimi. Alla fine del ‘700 la Comunità contava circa 200 persone, mentre attualmente si aggira sulle 10 mila unità.

Chiesa greco-ortodossa di San Nicolò

(Piazza Niccolò Tommaseo)

La chiesa, fatta edificare dalla Comunità greco-orientale di Trieste tra il 1784 e il 1787, è dedicata alla SS. Trinità e a San Nicola.

Verso la metà del ‘700 la Comunità greca insediata a Trieste contribuì alla crescita dei commerci e allo sviluppo della città. A testimonianza di ciò nel 1751 un decreto dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria autorizzò la costruzione nel Borgo Teresiano di un tempio di proprietà della Confraternita Greca-Illirica.

La differenza di lingua e costumi portò successivamente, nel 1781, alla separazione della Comunità in due gruppi. Si vennero conseguentemente a creare due luoghi di culto: la chiesa di San Nicolò per la Comunità greca e la chiesa di San Spiridione per la componente serbo-ortodossa.

Cattedrale di San Giusto Martire

(Piazza della Cattedrale, 2)

La cattedrale di San Giusto è il principale edificio religioso cattolico di Trieste e sorge sulla sommità dell’omonimo colle che domina la città.

L’aspetto attuale della cattedrale deriva dall’unificazione delle due chiese preesistenti: la chiesa di Santa Maria e la chiesa dedicata al martire San Giusto, patrono della città di Trieste. L’unione venne fatta dall’allora vescovo Roberto Pedrazzani da Robecco tra il 1302 e il 1320, dando così alla città una cattedrale maestosa.

Nell’operazione di fusione venne abbattuta una navata. La pianta della cattedrale passò così a cinque navate. Il campanile originale era più alto, ma venne colpito da un fulmine e venne così ridotto all’altezza attuale.



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